Le regole e le condizioni che regolano le criptovalute tra cui Bitcoin in Italia, per definire l'approccio corretto con cui gestire la tassazione e la contabilità di questi token. La situazione attuale offre l'opportunità di riflettere sul loro futuro.
La crescente popolarità delle criptovalute solleva interrogativi sul trattamento fiscale a cui sono soggetti. Inoltre, le nuove tecnologie continuano il loro lavoro dirompente in tutti gli aspetti della nostra società ed è ora impossibile per l'organismo statale continuare a subire cambiamenti legati all'innovazione.
Il punto di non ritorno, e quindi di una consapevolezza necessaria, arriva quando l'innovazione tecnologica pervade il business o meglio l'economia in tutte le sue declinazioni accademiche e pratiche. Considerando quest'area, l'oggetto di questa analisi sono la blockchain e i bitcoin: esaminiamo la legislazione su come trattare le criptovalute a fini fiscali.
Il punto di non ritorno che ha costretto il Paese ad affrontare il problema normativo e definirne le caratteristiche essenziali, è stata l'apertura nel 2015 di una società a responsabilità limitata attraverso contributi bitcoin. La criptovaluta per eccellenza. In altre parole, ci troviamo di fronte al classico articolo ex art. 2465 del codice civile, che riguarda i contributi in natura e la loro stima da parte di un revisore legale o di una società di revisione legale iscritti nell'apposito registro, nella fase iniziale del conferimento.
Quindi abbiamo a che fare con una persona giuridica, dotata di una perfetta autonomia patrimoniale, che si collega a diversi azionisti ma con un capitale azionario di criptovaluta.
La Banca d'Italia (BoI) nel 2015 ha dichiarato che l'acquisto, l'uso e l'accettazione del pagamento delle criptovalute devono attualmente essere considerati attività legali. Tuttavia, si richiama l'attenzione sul fatto che le attività di emissione di criptovaluta, conversione di denaro legale in token e viceversa e la gestione dei relativi schemi operativi potrebbero materializzare, nella legislazione nazionale, la violazione delle disposizioni normative, punite con sanzioni, che riservare l'esercizio della relativa attività esclusivamente a soggetti legittimi.
Quindi lascia un gap normativo e un rischio molto elevato per gli utenti, supponendo che le criptovalute non abbiano corso legale. Sempre nel 2019 la stessa BoI, sottolinea come lo IASB dovrebbe valutare la necessità di una disciplina di cripto-attività, assumendo così un'apertura implicita alle attività digitali.
Infatti, spostando l'asse di analisi dal livello istituzionale politico a quello della contabilità tecnica, è stato fatto molto per inquadrare la questione degli aspetti contabili, con tutti i conseguenti benefici in termini di valutazione e allocazione al bilancio.
Prima di tutto, cominciamo dicendo che l'interpretazione dello IAS 8 "Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori" mostra che la società, anche quando utilizza criptovalute, deve usare il proprio giudizio per creare e sviluppare uno standard contabile.
Questa è ovviamente una regola di chiusura, che ovviamente può creare problemi per i soggetti coinvolti. L'inclusione delle criptovalute nella definizione di contante contenuta nello IAS 32 AG3 all'unanimità sembra essere esclusa, poiché queste valute non forniscono il diritto intrinseco a ricevere un valore e il potere liberatorio e non svolgono le tradizionali funzioni della valuta a causa di la sua altissima volatilità. Lo stesso vale per la loro potenziale inclusione negli "strumenti finanziari". La scelta, non solo di interpretazione, sembra essere caduta sugli inventari e sui beni immateriali.
Sarebbe utile istituire un nuovo tipo di attività a fini contabili. Attività digitali o una nuova categoria di criptovalute, che forniscono nuove categorie di diritti e obbligazioni che coinvolgono le valute sopra menzionate, a volte molto diverse da quelle tradizionali e fisiche. Per quanto riguarda l'Italia, l'istituzione del Ministero dell'Innovazione e il desiderio di fare della Banca d'Italia sembrano essere di buon auspicio.
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