Il primo passo avanti per la regolamentazione della tecnologia blockchain in Italia, e gli smart contracts, emendamenti dal Decreto Semplificazioni, sono stati presentati il 24 gennaio. L’annuncio è stato ufficialmente rilasciato al Senato e al Parlamento italiano mercoledì, secondo il quotidiano italiano Sole24ore.
Fulvio Sarzana, un esperto di blockchain scelto dal MiSE, ha affermato che questo sforzo è finalizzato a:
"La possibilità di dare valore legale a una transazione che utilizza un sistema elettronico su blockchain, senza la necessità di notai o organismi di certificazione centrale".
"Il regolamento sui contratti intelligenti, d'altra parte, dà una procedura che viene automaticamente eseguita da un programma per computer con il valore legale di un contratto normale, scritto e firmato", aggiunge Fulvio.
I legislatori legiferarono sull'emendamento del decreto e furono approvati ufficialmente il 23 gennaio 2019 dalle Commissioni Costituzionali e Lavori pubblici del Senato, e Stefano Patuanelli è stato il primo firmatario del Movimento 5 Stelle (M5S).
Per diventare legge, gli emendamenti sulla tecnologia del libro mastro distribuito e i contratti intelligenti DEVONO passare attraverso la Camera per essere approvati ufficialmente.
Successivamente, l'Agenzia per l'Italia digitale deve anche identificare entro 3 mesi, gli standard per i documenti che saranno gestiti correttamente utilizzando la tecnologia di ledger distribuito.
Allo stesso modo, diversi paesi, tra cui Cina, India, Estonia, Singapore e altri, hanno iniziato a sviluppare regolamenti sulla tecnologia blockchain e sulla criptovaluta al fine di rafforzare l'industria.
Persino la Global Cryptocurrency Community ha chiesto per la regolamentazione di blockchain e della valuta digitale nel 2019, come riportato da Coinidol.
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