La tecnologia Blockchain sta trovando applicazioni nel campo del diritto d'autore, sia per quanto riguarda la protezione della proprietà delle opere di proprietà intellettuale (IP) sia per il loro sfruttamento a fini economici. In questi contesti piattaforme come Tutelio sorgono da un lato e DTube dall'altro.
DTube è una piattaforma di condivisione video basata sulla comunità in cui gli utenti votano i video per premiare creatori, curatori, influencer e spettatori nella criptovaluta.
L'avvento della tecnologia blockchain sta lentamente ma cambiando profondamente gli scenari anche per quanto riguarda il copyright. In effetti, le piattaforme che mirano a sfruttare l'affidabilità di questa tecnologia per la protezione della proprietà intellettuale o che intendono rivoluzionare i modelli classici del suo sfruttamento patrimoniale sono fiorenti.
Piattaforme basate su blockchain come LCA Studio Legale, Tutelio e Creativitysafe stanno emergendo come alternativa ai tradizionali repository di opere intellettuali presso SIAE, a un prezzo molto più basso e con procedure molto più veloci.
Diverse piattaforme blockchain per la protezione dei diritti di proprietà sono state recentemente create in Italia. Alcuni offrono servizi di archiviazione e gestione digitale per attività immateriali come Bitcoin e altre valute virtuali. I clienti saranno in grado di condurre varie questioni strategiche per la gestione, la conservazione e la protezione dei diritti, nel tentativo di ridurre i rischi di dispersione e perdita dei diritti di proprietà intellettuale.
È opportuno ricordare qui, poiché è un fraintendimento in cui cadono molti autori, che il deposito di un'opera non è necessario per proteggere la stessa ai fini della Legge sul Copyright, poiché quest'ultima, nell'art. 6, proteggere il lavoro sin dalla sua creazione. Il deposito serve solo a costituire una prova incontrovertibile della paternità, per evitare il pericolo che potrebbe essere messo in dubbio da terzi.
Va anche ricordato che depositi di questo tipo non sono affatto obbligatori, ma semplicemente facoltà. Inoltre, nel prossimo futuro, la blockchain si presta anche a fornire uno strumento conveniente per la tracciabilità di licenze e / o cessioni dei diritti di cui sopra a editori, giornali, etichette musicali, in particolare quando nei relativi contratti sono previste pubblicazioni o successivi trasferimenti.
Ciò potrebbe facilitare notevolmente la ricerca dei proprietari in tutti quei casi in cui un'opera non è più sul mercato da molto tempo e qualcuno vuole ripubblicarla. Una circostanza che attualmente può presentare percorsi molto nebulosi e inaccessibili, perché purtroppo non esiste un database generale in cui è tracciato il passaggio dei diritti editoriali.
Con l'uso della tecnologia blockchain è possibile cogliere il grande fermento in corso, che prelude a scenari senza dubbio innovativi ma con un doppio aspetto: da un lato, la difficoltà di regolare qualsiasi contenuto illegale, dall'altro la grande libertà per la creatività delle persone accompagnate non solo dalla garanzia del rispetto dei loro diritti morali, ma anche da una remunerazione più adeguata.
Particolarmente sorprendente è l'asta di Snapparazzi: dato che spesso, almeno in Italia, i giornali si appropriano in modo inappropriato di immagini o video semplicemente scaricandoli dai profili social degli individui, non solo senza nemmeno sognare di chiedere il permesso e remunerarli ma, a volte, nemmeno citandoli come fonte questo è certamente un significativo passo avanti anche per quanto riguarda l'educazione globale alla legalità.
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