Nell’economia della conoscenza ciò che una persona sa o non sa fare costituisce una delle sue qualità principali. Ma c'è necessità di strumenti per riconoscere le competenze in una maniera ragionevole ed essere capaci di incrementarle nel sistema economico. Diverse iniziative stanno prendendo piede, con l’Italia al primo posto.
Una metodologia condivisa, giusta e credibile per il riconoscimento di competenze digitali per poterle valorizzare al meglio. È questa una delle maggiori sfide per il futuro, sia per le istituzioni educative sia per le aziende. Si tratta di una sfida culturale ed economica che si potrà vincere conciliando le prospettive di tutti gli attori coinvolti, in cui la tecnologia gioca un ruolo fondamentale.
Secondo un report di Agenda Digitale, che la soluzione sia Open Badge, la DLT (Distributed Ledger Technology) o altro, è chiarissimo che si tratta di una sfida globale, culturale e tecnologica e richiederà il supporto e l’impegno delle istituzioni dell’educazione, ma allo stesso tempo non si deve sottostimare che i fruitori saranno da un lato i cittadini e dall’altro le aziende.
Le iniziative che si concentrano nel settore oggi sono parecchie e ci sono molte possibilità e implicazioni che potrebbero essere aperte da un cambiamento del piano d’attacco. L’Erasmus e il progetto MIRVA (Making Inofrmal Recognition Visible & Actionable, che collegano otto giganti europei come ad esempio Cineca, pianificano di esaminare il processo di riconoscimento delle skill e di creare un manuale con delle linee guida. In questo caso, con specifica attenzione e cura al riconoscimento informale, che dovrebbe provvedere all’emergere di parecchie competenze che con i metodi tradizionali dovrebbero essere verificate, oppure perché sono parte di presunte “soft skill”, o ancora perché possono cambiare rapidamente.
Queste esperienze sono state raggiunte lavorando con l’organizzazione no-profit Cineca, molto attiva in questo settore fin dal 2015 con una piattaforma basata su Open Badge, che è stata fondata in università e che si sta diffondendo nell’ecosistema Blockchain.
L’Italia sta crescendo in termini di tecnologia Blockchain e Criptovalute. Per esempio gli scooter elettrici che girano per Milano potranno appoggiarsi su un’infrastruttura DLT, come recentemente riportato da CoinIdol. Il Parlamento Italiano inoltre sta pianificando un emendamento per spingere la tecnologia Blockchain nella “Legge Semplificazione” già presentata. Circa 750000 euro sono già stati stanziati per il finanziamento di Startup.
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