Il calcio europeo, compresi i club italiani, va online con la criptovaluta e la tecnologia blockchain. Per molti dei migliori club lo sviluppo delle possibilità offerte dalla criptovaluta è un passo fondamentale per aumentare il fatturato.
L'ultimo ad agganciarsi al carro è il Bayern Monaco in Germania, come riportato da Coinidol.com, presa di notizia mondiale. Il club ha firmato un accordo con Stryking Entertainment per la produzione di oggetti da collezione digitali dei suoi giocatori o per giocare a carte che riproducono gli atleti su scala ridotta, anche quelli che hanno contribuito alle dimensioni del club tedesco.
Con le carte digitali, i fan saranno in grado di competere in competizioni virtuali, con le valutazioni degli atleti che varieranno in base allo stato della forma.
Nel frattempo un altro totem di calcio europeo come il Benfica ha iniziato ad accettare pagamenti dagli sponsor ai token e per una partita di Champions League tra il portoghese e il settembre di Lipsia i biglietti erano disponibili per i fan sulla piattaforma UTRUST, che funziona con le criptovalute.
E prima che il Bayern firmasse anche Juventus e Roma, per quanto riguarda la Serie A, oltre a Manchester City e Watford per la Premier League e l'Atletico Madrid, per il campionato spagnolo.
Dall'inizio del 2019, il club Juventus ha lanciato, in collaborazione con Socios.com, basato sulla tecnologia blockchain, alla base del bitcoin, Juventus Official Fan Token, il token del tifoso Juventus, che può essere acquistato e poi scambiato dagli utenti a incoraggiare la partecipazione della sua base di fan globale, circa 340 milioni di cui 60 su profili social ufficiali.
Anche la società giallorossa è approdata su Socios.com da agosto, con una criptovaluta personalizzata, CHZ, situata su CoinMarketCap, al prezzo di € 2.
Ma oltre alla palla, altri sport hanno anche fatto l'occhiolino alle criptovalute. In F.1, Red Bull-Honda ha presentato il logo FuturoCoin nell'attuale campionato, un marchio che si distingue nelle tute da corsa dei piloti e anche in franchising dello sport americano, sia nella NBA che nella NFL.
Nell'NBA c'è un caso estremo, o Spencer Dinwiddie delle Brooklyn Nets, che ha discusso per settimane con la Lega per la volontà di cartolarizzare il suo contratto da $ 34 milioni, offrendo agli investitori un contratto tokenizzato: per il suo finanziamento immediato tra i $ 5 e $ 13,5 milioni (spesa minima, $ 150.000), per coloro che si concentrano su di lui la possibilità, attraverso un token di sicurezza legato alle sue prestazioni sportive, di recuperare dall'investimento con un margine di profitto nelle prossime stagioni.
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