Ancora oggi, fine 2018, si trovano in giro per la rete commenti di gente che insiste ad equiparare Bitcoin a un Schema di Ponzi. In questo articolo, di facile comprensione anche per nuovi arrivati, spieghiamo come questa idea sia assolutamente errata e basata esclusivamente sull’ignoranza.
Proprio qualche giorno fa mi è capitato (ancora!) di leggere su un forum qualcuno che dava del Ponzi a Bitcoin. Sì, lo prendo come un insulto. Speravo che ormai la storia del Ponzi fosse acqua passata ma purtroppo non è così.
Siamo di fronte al solito problema: quello dell’ignoranza. E allora cerchiamo di sfatarlo. Iniziamo con il dare un’occhiata a cos’è uno schema di Ponzi. Wikipedia ha un ottimo articolo in proposito.
Quello che notiamo subito è che lo Schema di Ponzi ha una struttura piramidale. Il personaggio al vertice inizia la sua vendita a una certa quantità di persone, quelle persone vengono istruite per vendere a loro volta e così via.
In uno schema di Ponzi, i vertici, ovvero chi ha avviato la piramide e i primi ad entrarci, ricevono guadagni ingenti, gli ultimi arrivati perdono tutto.
Ora, chiunque abbia utilizzato Bitcoin e sia informato sulla sua tecnologia e sul suo funzionamento, Bitcoin non ha alcuna struttura piramidale. Chi vende Bitcoin (utilizzo la parola vende, perché al momento Bitcoin è più assimilabile all’oro, non al denaro, visto che non è correntemente accettato da un grande numero di persone ed ha un problema di scalabilità) non chiede a chi compra di vendere a sua volta, e tantomeno chiede in ritorno una frazione dell’eventuale guadagno che farà.
Si tratta di un semplice scambio e basta. Chiunque abbia provato a comprarne lo sa. Si va su un exchange, si deposita Fiat, si ottiene Bitcoin.
Io ho introdotto un po’ di persone alle criptovalute. Tutto quello che ho fatto è stato spiegare loro le basi della tecnologia Blockchain e il perché Bitcoin sarà, molto probabilmente, il futuro del denaro. Non ho chiesto soldi in cambio. Non ho chiesto percentuali di Bitcoin in cambio. Non ho nemmeno venduto i miei Bitcoin, che hodlo gelosamente.
Inoltre, Bitcoin può essere acquistato, diversamente da qualunque Schema di Ponzi, su centinaia di exchange. Questi siti di exchange non invitano né a propagare una struttura piramidale, né ad acquistare Bitcoin in particolare. Si tratta di trading vero e proprio di un asset/tecnologia innovativo.
Va detto che una struttura piramidale si può comunque individuare: il creatore di Bitcoin, Satoshi Nakamoto, è stato necessariamente il primo e l’unico a far partire la diffusione di Bitcoin. Successivamente, un ristrettissimo numero di persone si è interessato alla cosa, e man mano che il tempo è passato sempre più persone sono venute a conoscenza della tecnologia.
Ma nessuno di questi ha mai chiesto interessi per comprare Bitcoin. C’è stato solo un normalissimo rate di scambio. La piramide di Bitcoin è solo ed unicamente pubblicitaria, ovvero di diffusione della conoscenza.
Cosa c’è di male in questo? Non fate o fareste voi pubblicità a un prodotto che considerate valido e costa poco? Non diffondete forse informazioni utili con chi vi è caro? Non discutete di automobili più o meno valide con gli amici?
Ricordo che tanti anni fa convinsi un familiare a comprare azioni di Tiscali appena uscite. Chiesi soldi? No, fu solo un suggerimento. La persona fece soldi? Sì. Con Bitcoin, è la stessa identica cosa. Si tratta semplicemente di una tecnologia.
Con tutte queste considerazioni possiamo tranquillamente dire che chi parla di Bitcoin come di un Ponzi è completamente ignorante in materia. Totalmente.
Può possiamo concedere una attenuante.
Ma allora da dove viene tutta questa spinta a comparare Bitcoin con Ponzi? La verità è che fino a qualche mese fa c’era un gran numero di Schemi di Ponzi basati su Bitcoin. Questi Ponzi trovano “una marcia in più” sulla facilità di trasferimento del denaro e sulla non tracciabilità (in generale) della transazione con l’utilizzo di Bitcoin.
In parole semplici, l’entusiasmo dei soldi facili (“a me hanno già pagato XX BTC!!!”) spinge a inviare una certa somma in Bitcoin verso qualcuno che non è verificato e non è non verificabile. Nessun intermediario è coinvolto e pertanto nessuna prova può essere portata in tribunale. Il denaro (Bitcoin) viene inviato e giorno per giorno filtrano gli “interessi” (che non sono interessi, ma, come da bravo Ponzi, sono i Bitcoin che vengono aggiunti alla piramide da parte degli ultimi arrivati). Naturalmente il pollo viene caldamente invitato a fare proseliti che inviino anch’essi la loro quota BTC verso l’alto. Quando la bolla scoppia, i vertici, come al solito, hanno ricevuto un vagone di BTC, gli ultimi polli rimangono senza i loro BTC e non possono appellarsi a nulla. Raramente questi “interessi” raggiungono la cifra iniziale inviata, perché lo schema “si rompe” prima, raggiungendo saturazione. Chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato.
A me ne hanno proposti diversi di questi schemi, ai quali ovviamente non ho mai dato seguito, per una semplice questione di principio e di onestà e perché sapevo che avrebbero provocato un danno d’immagine alla tecnologia delle criptovalute. E va bene, ora rimediamo facendo un po’ di alfabetizzazione.
Ad ogni modo, la colpa dell’esistenza degli Schemi di Ponzi costruiti sulle qualità di Bitcoin non è certo di Bitcoin. Fin’ora sono stati avviati decine di migliaia di Ponzi in tutto il mondo, basati su comune valuta Fiat. Allora perché passare a Bitcoin? Per i vantaggi che Bitcoin offre: non tracciabilità e velocità di transazione fra i primi.
Ma queste sono qualità, non pecche. Bitcoin è migliore delle valute Fiat come mezzo che permette più privacy e più velocità nelle transazioni, ma queste sono solo due delle sue qualità.
L’osservazione più importante da fare qui è che gli Schemi di Ponzi utilizzano dei mezzi per essere portati avanti, e Bitcoin è soltanto uno di questi mezzi, come lo è la valuta Fiat, ma in sé Bitcoin non è un Ponzi. Bitcoin è una tecnologia che permette, garantendo limitatezza di unità perché non duplicabile, un valore ben definito per “unità di informazione”, e grazie a questo si presta ad essere utilizzato come valuta.
L'ultima contestazione nel contesto di Ponzi che viene fatta a Bitcoin è di non avere alcun valore, a prescindere dallo "schema" che lo regge. Questa questione non è esclusivamente inerente lo Schema di Ponzi, e verrà quindi trattata estesamente in un successivo articolo. In questa sede, basti sapere che Bitcoin, a differenza degli Schemi di Ponzi, non è aria fritta, come tante trasmissioni TV cercano di far credere (e ritorna la questione dell'ignoranza) ma possiede caratteristiche tecniche (innovazione tecnologica) che gli danno un valore indubitabile su tanti livelli, non soltanto quello economico.
Bitcoin, come qualunque altra tecnologia o valuta, può essere utilizzata in maniera onesta o disonesta, per il bene o per il male. Bitcoin, come ogni altro mezzo di scambio, non è responsabile per l’utilizzo che ne viene fatto. Bitcoin è semplicemente la prossima generazione dei mezzi di scambio.
La dinamite può servire per scavare una montagna oppure per un attentato terroristico. La colpa non è della dinamite, e la dinamite non viene bandita dal mercato proprio per questo motivo: perché è anche utile.
Sono le azioni delle persone che sono disoneste, non la tecnologia, e questo riguarda letteralmente tutte le tecnologie. Certo ci sono tecnologie che si prestano di più ad azioni disoneste e altre meno, come vedremo in altri articoli, ma Bitcoin non è il demone che tanta gente, purtroppo, ignorantemente, pensa.
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